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FIGLI D'ARTE CUTICCHIO
Palermo
La compagnia nasce nel 1971 sotto la guida di Mimmo Cuticchio. Il recupero delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto, la ricerca e la sperimentazione sono i principali linguaggi della propria comunicazione teatrale. La sua missione artistica è la ricerca di un suo spazio espressivo che valorizzi al massimo le tecniche dei pupari e dei contastorie, linguaggi tutt’altro che esauriti o superati, per dare nuove forme ad un teatro di verità e di poesia.
Oltre all’attività di produzione, la compagnia è impegnata anche nella promozione. Dal 1984 organizza il festival teatrale intitolato La Macchina dei Sogni, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dal 1997 porta avanti il progetto di una scuola per pupari e cuntisti con l’obiettivo di garantire un futuro al teatro dei pupi e al cunto. |
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Aladino di tutti i colori
da una favola delle Mille e una notte
drammaturgia e regia Mimmo Cuticchio
con Mimmo Cuticchio
manianti e combattenti Giacomo Cuticchio,
Fulvio Verna, Tania Giordano
aiutante di palcoscenico Floriana Patti
scene e costumi Pippo Miraudo
oggetti della scenotecnica Tania Giordano
consulenza musicale Antonio Guida
Lo spettacolo, ideato e diretto da Mimmo Cuticchio, unisce con semplicità e naturalezza, attraverso “la parola”, la cultura occidentale e quella orientale nell’ambito di un più vasto progetto sulla convivenza avviato molti anni fa con lo spettacolo Francesco e il Sultano di Cuticchio e Licata, dove alle crociate i due autori contrapponevano la cultura francescana, che alla spada sostituisce il Vangelo e all’aggressione l’accoglienza. In Aladino di tutti i colori l’attenzione è incentrata sempre sulla convivenza, focalizzata in particolare sull’infanzia come valore.
La messa in scena è basata sull’utilizzo del teatrino come scatola magica: l’alternarsi delle scene e delle luci, l’aggiunta della musica, diversamente dallo spettacolo tradizionale, la compresenza di attori e marionette, conferiscono all’insieme e alla drammaturgia del racconto una visione moderna e attuale. |
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Guerrin Meschino
da Andrea da Barberino
drammaturgia e regia Mimmo Cuticchio
oprante recitante Mimmo Cuticchio
aiutanti di prima quinta Giacomo Cuticchio e Fulvio Verna
aiutante di seconda quinta Tania Giordano
aiutante di palcoscenico Floriana Patti
musiche tradizionale pianino a cilindro
Il giovane Guerrino è figlio di regnanti. A seguito di un tradimento che il padre ha subito, viene venduto come schiavo a Costantinopoli quando è ancora in fasce. Il ragazzo crescerà talmente affettuoso e leale che i genitori adottivi, quando sarà grande, gli restituiranno la libertà. Il maggiore desiderio di Guerrino sarà quello di conoscere le proprie origini e, per amore della verità, attraverserà il mondo fino ad affrontare l’incanto della maga Alcina, supererà sortilegi, prodigi, duelli contro giganti ed esseri fantastici.
Il copione è composto da scene concertate con una struttura drammaturgica ben definita, con un dialogo che i personaggi improvvisano di volta in volta. Un testo nuovo che punta sull’aspetto avventuroso delle vicende del povero Guerrino, “cavaliere d’amore”, alla ricerca delle proprie origini, ma i ritmi e l’incedere sono quelli del teatro epico-cavalleresco. |
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I quattro figli di Amone
drammaturgia e regia Mimmo Cuticchio
oprante recitante Mimmo Cuticchio
manianti e combattenti Giacomo Cuticchio,
Fulvio Verna, Tania Giordano
aiutante di palcoscenico Floriana Patti
musiche tradizionale pianino a cilindro
Durante la Pentecoste, Carlo Magno, re di Francia e imperatore di Roma, riunisce la sua corte per capire che contributo può ricevere dai suoi paladini in caso di guerra. Ciascuno dei presenti elenca soldati, cavalieri, oro, cavalli, armi. Quando è il turno del Duca Amone, questi presenta i suoi quattro figli: Rinaldo, Salardo, Riccardo e Ricciardetto come validi sostegni alla corona.
Carlo Magno è felice di annunciare che li nominerà cavalieri della sua corte e, per l’occasione, fa disporre un torneo alla lancia in modo che i quattro giovani abbiamo modo di provare il loro valore e ottenere un posto nella schiera dei paladini.
Sciolta l’assemblea, rimane solo Gano di Magonza, che da sempre odia la famiglia di Rinaldo. Gano si rivolge a Bertolai, nipote dell’imperatore, istigandolo contro Rinaldo tanto che, durante il torneo, provocherà un duello fatale. Da qui iniziano le avventure dei quattro figli di Amone, che saranno costretti a fuggire e a raggiungere le Ardenne, dove combatteranno al fianco del Re Iuvone di Guascogna contro i saraceni. Intanto, il mago Malagigi si adopererà perché Rinaldo sia perdonato dall’imperatore.
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Dalla partenza di Goffredo di Buglione alla morte di Clorinda
drammaturgia e regia Mimmo Cuticchio
oprante recitante Mimmo Cuticchio
manianti e combattenti Giacomo Cuticchio,
Fulvio Verna, Tania Giordano
aiutante di palcoscenico Floriana Patti
musiche tradizionale pianino a cilindro
Lo spettacolo racconta di come, nell’anno del Signore 1099, i crociati guidati da Goffredo di Buglione, duca della Bassa Lorena, partirono per conquistare Gerusalemme e liberare il Santo Sepolcro. Nella messa in scena, Cuticchio racconta l’antefatto del canto XII della Gerusalemme Liberata, fino ad arrivare allo scontro tra Tancredi e Clorinda, figlia dei regnanti cristiani d’Etiopia, ma nata bianca. La regina, temendo d’essere accusata di adulterio, l’aveva affidata ad Arsete, il suo servo più fedele, che si preoccuperà di sostituirla con una bimba nera. Arsete, fuggito con la bimba in Egitto, le aveva fatto da padre e l’aveva cresciuta nella fede musulmana. Clorinda cresce fiera e forte senza conoscere le sue origini fino a quando una sera, dovendo uscire dalla città per una impresa a danno dei cristiani, Arsete gli svela il segreto della sua nascita.
Con questa sua nuova messa in scena, Mimmo Cuticchio affronta il tema della convivenza tra i popoli, in particolare tra israeliani e palestinesi, affinché i giovani di ogni etnia e religione si incontrino e crescano con la cultura della pace e della tolleranza, senza perpetuare radicali e antichi odi e rancori. |
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Prime imprese di Carlo Magno
da antichi canovacci
adattamento scenico di Giacomo Cuticchio
oprante recitante Giacomo Cuticchio
manianti e combattenti Fulvio Verna, Tania Giordano
aiutante di palcoscenico Floriana Patti
musiche tradizionale pianino a cilindro
Re Pipino di Francia, nottetempo, è ucciso dai suoi figli illegittimi Lanfroi e Olderigi. Carlo, figlio di Pipino e della regina Berta, si salva fuggendo. Lo raggiunge il vecchio Aragonese, barone dei reali di Francia, e insieme fuggono in terre saracene dove, sotto falso nome, faranno i trincianti di tavola alla mensa di Re Galafro di Spagna e dei suoi quattro figli: Marsilio, Bulugante, Falserone e Galerana. Quest’ultima, innamoratasi di Carlo, scoprirà le vere origini del suo amato.
Intanto, seguono tornei e guerre tra pagani contro pagani per contendersi la principessa Galerana. Carlo, che segretamente aveva preso lezioni di scherma dal Barone Aragonese, riesce prima a vincere la giostra e poi a uccidere l’imperatore Bramante d’Africa conquistando le sue armi. Ancora una volta Carlo, il vecchio Aragonese, l’amico Uggero e la principessa Galerana saranno costretti a fuggire per l’invidia dei tre fratelli spagnoli. |
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L’infanzia d’Orlando
drammaturgia e regia Mimmo Cuticchio
oprante recitante Giacomo Cuticchio
manianti e combattenti Fulvio Verna, Tania Giordano
aiutante di palcoscenico Floriana Patti
musiche tradizionale pianino a cilindro
Il mito del grande Orlando, eroe invincibile, non si riferisce solo alla sua maggiore età, quando, come primo paladino di Carlo Magno, compie le gesta più mirabolanti. La leggenda vuole che sin dalla più tenera età, nonostante la dolorosa lontananza dal padre Milone, dimostrasse di che stoffa fosse fatto. Lo spettacolo sintetizza le infinite avventure di Orlando bambino. Nato in una grotta vicino Sutri, vive per sette anni con la madre Berta in mezzo ai boschi, senza conoscere i banchi di scuola. Berta, sorella di Carlo Magno, essendo stata bandita dal territorio cristiano quando per amore di Milone fuggì da Parigi, ha paura che il figlio sveli a qualcuno le proprie origini; ma Orlandino, vivace e curioso, si sposta fino alla cittadina di Sutri. Presto fa amicizia con un gruppo di giovani popolani che lo invitano a partecipare ad una giostra tra i figli dei poveri e i figli dei nobili.
Orlandino si distingue subito vincendo su tutti, finanche su Oliviero, figlio del governatore Rainiere. Il destino vuole che Carlo Magno, dopo la sua incoronazione a Roma, si fermi alcuni giorni nella cittadina di Sutri, dove incontra la sorella ed il nipote Orlandino. |
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La pazzia di Orlando
da antichi canovacci
oprante recitante Giacomo Cuticchio
manianti e combattenti Fulvio Verna, Tania Giordano
aiutante di palcoscenico Floriana Patti
musiche tradizionale pianino a cilindro
Mentre la Corte di Carlo Magno è in subbuglio perché molti paladini, compreso il prode Orlando, hanno perso la testa per la principessa Angelica, arriva la guerra di Agramante. Cristiani e saraceni si scontrano sotto le mura della città di Parigi. Astolfo approfitta della confusione per lasciare la città e andare alla ricerca del cugino Orlando.
Intanto, Cloridano e Medoro, per recuperare il corpo del loro Re Dardanello – ucciso da Rinaldo – si spingono nottetempo fin sotto le mura e vengono assaltati dai cavalieri di guardia, uno dei quali uccide Cloridano e ferisce gravemente Medoro.
Il caso vuole che Angelica, dispersa tra i boschi, giunga in quel campo e, accortasi che Medoro è ancora vivo, si fa aiutare da un vecchio contadino per portarlo via, salvandolo da sicura morte.
Nel frattempo, il paladino Astolfo ricerca per campagne, pianure e monti suo cugino Orlando. Si ferma ad un abbeveratoio e, mentre il suo destriero sta bevendo, un demonio, fintosi ragazzo, gli ruba il cavallo e si fa inseguire fin sotto il Castello delle Menzogne del mago Atlante.
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L’Iliade o sia il riscatto di Priamo
ideazione scenica, drammaturgia
e regia Mimmo Cuticchio
oprante recitante Giacomo Cuticchio
manianti e combattenti Fulvio Verna, Tania Giordano
aiutante di palcoscenico Floriana Patti
musiche tradizionale pianino a cilindro
È questo forse l’inizio di un nuovo grande ciclo dell’opera dei pupi, che Mimmo Cuticchio, andando controtendenza, sfidando cioè la morte annunciata del genere, azzarda alle soglie del terzo millennio. L’Iliade o sia il riscatto di Priamo è una lettura del poema carica di sentimento tragico e di profonda mestizia.
L’affetto materno di Teti, il respiro notturno di Agamennone, la sognante apparizione di Nestore, il pianto addolorato di Achille per la morte dell’amico Patroclo, sono momenti straordinari, dove anche gli eroi Ettore e Achille sono impegnati a coniugare racconto epico e poema cavalleresco. Non mancano le intense battaglie tra Achei e Troiani. Lo spettacolo si inserisce in quelle che un tempo, per il puparo, erano le cosiddette “serate speciali”, nelle quali si raccontava in un unico episodio un’intera storia. Le scene di Marco Incardona e i pupi di Mimmo Cuticchio sono stati creati appositamente per questo progetto. |
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COMPAGNIA TEATRALE L'ASINA SULL'ISOLA
Montecchio Emilia (RE)
Nasce nel 1996 dall’incontro tra due artisti, Katarina Janoskova e Paolo Valli, accomunati da esperienze maturate in più di dieci anni di attività professionale, a livello europeo, nel campo del teatro di figura e di parola. Anche se concepito come libero gioco multimediale, il linguaggio espressivo che la compagnia adotta, si fonda principalmente sulle tecniche del teatro d’ombre.
Katarina Janoskova proviene dall’esperienza di teatro di figura centroeuropeo; laureatasi nel 1991 all’Accademia d’Arte drammatica di Praga, si perfeziona come attrice ed animatrice con compagnie professionali in Gran Bretagna, Spagna e Italia.
Paolo Valli ha una formazione artistica legata soprattutto ad un lungo rapporto professionale con la compagnia piacentina “Teatro Gioco Vita”, dal 1978 al 1994, durante il quale matura l’esperienza del teatro d’ombre. La compagnia teatrale “L’Asina sull’Isola” opera nell’ambito del teatro per ragazzi, usando come principale linguaggio espressivo quello del teatro d’ombre, ma è sempre alla ricerca di contaminazioni: relazioni tra ombra e oggetto, tra ombra e pittura, tra ombra e musica, ombra e parola. |
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Al Signor Rodari
spettacolo di ombre
di e con Katarina Janoskova e Paolo Valli
testi di Gianni Rodari
disegni di Emanuele Luzzati |
Un viaggio attraverso alcune celebri favole e filastrocche di Gianni Rodari; uno spettacolo fatto di piccole storie che si rincorrono sulla scena, dentro e fuori poetici spazi d’ombra, che grazie anche alle delicate figure di Lele Luzzati sanno catturare i piccoli grandi e i grandi piccoli.
Due personaggi arrivano con le loro torce e scoprono una soffitta immaginaria. Le luci illuminano i particolari di vecchi oggetti: qualche libro, una bacinella, un vecchio box, un ombrellino. Tutto, pian piano, si riempie di favole e di immagini d’ombre colorate, così la bacinella diventa un mare immenso per Alice Cascherina, che desidera ardentemente diventare una stella marina, il vecchio box si trasforma in un giardino fiorito, nel quale si rifugia Pulcinella durante la sua fuga verso la libertà, l’ombrellino è testimone di una giornata tempestosa, piena di pioggia e di arcobaleni. |
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GRANTEATRINO
Bari
L’associazione “Granteatrino” nasce a Bari nel settembre 1983 per promuovere e sviluppare un lavoro di recupero e di rilancio dell’enorme patrimonio del teatro popolare dei burattini, dei pupi e delle marionette. La ricerca si incentra subito sulla figura di Pulcinella.
La compagnia, diretta da Paolo Comentale, realizza spettacoli sia per un pubblico adulto che per quello infantile. Alternando l’animazione tradizionale in baracca alla presenza dell’attore accanto all’oggetto animato, il “Granteatrino” ha definito uno stile preciso ed essenziale.
La compagnia ha partecipato a tutte le principali manifestazioni nazionali del settore ed effettuato numerose tournée internazionali in quasi tutta l’Europa, in Giappone, in Australia e negli Stati Uniti. |
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Pulcinella Paladino
tratto da i Paladini di Francia di Emanuele Luzzati
burattini su disegni di Emanuele Luzzati
realizzati da Natale Panaro
con Paolo Comentale e Enrico Castellaneta
musiche originali di Walter Bagnato |
Pulcinella, a Parigi in cerca di fortuna, trova lavoro come scudiero del primo paladino Orlando, cugino del paladino Rinaldo di Montalbano. In città c’è grande agitazione per l’arrivo della bella Angelica, che infiamma d’amore tutti i paladini. Per amore di Angelica tutti i cavalieri si battono contro suo fratello, Argalia, che vince sempre perché ha una lancia fatata. Anche Orlando e Rinaldo scendono in campo.
Dopo mille avvincenti avventure, Orlando vince a duello il potente Agricane ma, sul più bello della festa, irrompe Rinaldo. I due cugini litigano a causa di Angelica e Pulcinella assiste al gran duello di Orlando e Rinaldo per amore e odio della bella Angelica. Pulcinella mette fine alla contesa con i filtri del mago Malagigi, così i due cugini, entrambi innamorati di Angelica, possono far pace.
Si fa festa e, con grande tripudio, Pulcinella inneggia alla gioia di vivere. Nel frattempo il mago Malagigi vede nella sfera magica la bella Angelica fuggire a cavallo e i due cugini si tuffano all’inseguimento. Pulcinella, rimasto solo, annuncia il seguito della storia che vede Orlando furioso per amore. |
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ISTITUTO DELLE GUARATTELLE -
Bruno Leone
Napoli
Bruno Leone è uno dei più importanti burattinai d’Italia, ambasciatore della maschera di Pulcinella nel mondo. Negli anni ’70 apprende l’arte delle guarattelle da Nunzio Zampella, ultimo maestro guarattellaro napoletano, evitando in tal modo la scomparsa di una tradizione che risale ai girovaghi e saltimbanchi medievali. A Napoli, la rinascita di Pulcinella è un merito da attribuire a Bruno Leone, che da trent’anni ne indossa ‘o cammesone.
Nel corso degli anni, il Pulcinella di Leone è diventato attento osservatore e interprete di tanti argomenti di impegno civile, sia in teatro che nelle strade. In tutti questi anni, Leone non ha conosciuto soste, lavorando in diversi progetti a Napoli e realizzando lunghe tournée in tutto il mondo, e ha partecipato a tutte le edizioni de “La Macchina dei Sogni”. |
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Storie di Pulcinella
guarattelle
di e con Bruno Leone |
Pulcinella è l’uomo della strada che riesce a sfuggire la morte, a prendersi gioco del potere e della prepotenza pur manifestando egli stesso paura, timore e tutti quei sentimenti che non appartengono all’eroe ma all’uomo di tutti i giorni. Storie di Pulcinella, di e con Bruno Leone, è un modo di presentare i canovacci antichi nella loro modernità e universalità, alternandoli con altre storie antiche e moderne, e oltre che spettacolo può diventare incontro, lezione, storia, viaggio nel mondo meraviglioso delle guarattelle.
L’arte delle guarattelle deve la sua vitalità alla capacità dei burattinai di coniugare memoria e attualità in un rapporto molto attento col pubblico. Bruno Leone, che ha ripreso canovacci e stili di quest’arte antica, ha contribuito con efficacia alla ripresa di un genere teatrale tanto importante per la storia della cultura napoletana ed europea. Pulcinella, sempre in scena alla destra del burattinaio, scandisce con la sua magica voce – ottenuta con lo strumento della pivetta – l’alternarsi delle storie. |
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LA VOCE DELLE COSE
Associazione per l'esplorazione del potenziale evocativo degli oggetti
qualsiasi
Bergamo |
Nel 1978 Luì Angelini e Paola Serafini fondano “Assondelli & Stecchettoni”. Nel 1989 lo spettacolo Appartamento con figure porta la compagnia in Europa, con una tournée in Portogallo, Spagna e Francia. Negli anni che seguono, collaborano con il “Centro Teatro di Figura” di Cervia, col quale avviano un’intensa collaborazione artistica. Una serie di spettacoli, e specialmente Cappuccetti Rossi e Pinocchio dei Legni, segna questa fase e contribuisce alla diffusione del lavoro della compagnia anche fuori dall’Europa. Nel 1995 “Assondelli & Stecchettoni” si fonde con il CTF e l’ensemble diventa, nel 1998, la cooperativa “Arrivano dal mare!”.
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Nel 2000 Paola e Luì inventano le “Macchine per il teatro incosciente”, oggetti che sono contemporaneamente microspettacoli, giocattoli, mezzi di intrattenimento, unità didattiche.
Nella primavera del 2003 danno vita al progetto La voce delle cose, associazione per l’esplorazione del potenziale evocativo degli oggetti di uso comune. Dopo 25 anni dedicati al teatro di figura e gli ultimi 15 tutti orientati verso il teatro d’oggetti, Luì Angelini e Paola Serafini espandono la loro esperienza anche fuori dai confini del palcoscenico.
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Fiabe selvatiche
teatro d'oggetti
di e con Paola Serafini
Le fiabe si riscaldano nel loro passaggio di bocca in bocca.
A voler essere più precisi, il percorso è: bocca- orecchio -
immaginazione - ricordo - ragione - affetti - bocca. Ogni ciclo
di questo percorso, che si è ripetuto nei secoli ha scaldato le
storie con l'energia delle persone che le hanno tramandate per
educare, divertire, intimidire, far passare il tempo, accendere i
sogni. I protagonisti di questa selezione di fiabe sono animali
che vivono le loro avventure nel bosco. Il racconto è sostenuto
dalla creazione di immagini e suoni per mezzo di oggetti della
vita quotidiana e piccoli strumenti musicali. |
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Oggetti da Favola
teatro d'oggetti
di e con Luì Angelini
Le fiabe Cappuccetto rosso e I tre porcellini sono raccontate
per mezzo di oggetti recuperati: catini di plastica, contenitori
per alimenti, cassette per la frutta e spazzatura. Si colorano di
ironia le immagini create dagli oggetti sottratti alla loro
normale destinazione e usati in un contesto narrativo come" figure", che sono a volte personaggi altre immediate
illustrazioni del racconto. Il testo, pur rimanendo fedele alle
storie originali, Le ripropone attualizzandole con semplici
riferimenti all'oggi e divertenti giochi verbali. ogni favolaè raccontata con una tecnica diversa, con materieli molto
semplici e in una struttura scenica essenziale, creando così l'immagine di un teatro nudo, esplicito nei suoi risvolti tecnici,
con il desiderio di trasmettere a ragazzi e adulti la voglia di riprovarci a casa. |
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MAGO COPPELIUS
Roma
È il nome d’arte che Donato Pichi ha preso in prestito dal personaggio del racconto di E.T.A. Hoffmann L’uomo della sabbia. Nel racconto di Hoffmann il mago è un alchimista che ruba gli occhi ai bambini per applicarli alle sue creature inanimate e, in effetti, gli occhi dei burattini di Donato spesso sembrano vivi. Egli costruisce personalmente i burattini utilizzando diversi materiali: legno, cartapesta, segatura, pietra pomice, polistirolo, gommapiuma e tutto ciò che si può riciclare, dalle bottiglie di plastica alle lattine, ai rotoli di carta da cucina. La maggior parte dei suoi spettacoli è rivolta principalmente ad un pubblico di bambini e ragazzi, ma spesso coinvolge anche il pubblico adulto. Le storie che Pichi mette in scena partono dalla figura dal mago Coppelius ma interagiscono con Pulcinella, la sua innamorata Teresina, il coccodrillo e tanti altri personaggi presi in prestito dal teatro di figura, recuperando la tradizione romana e laziale e partendo dal presupposto che in ogni regione esiste una tradizione peculiare che occorre tramandare. |
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Rugantino e Pulcinella
di e con Donato Pichi |
Rugantino, ovvero la voce di Roma, fa visita al Mago Coppelius e di nascosto beve una pozione magica che lo rende pazzo; infatti si convince di essere uno sceriffo che deve portare giustizia nel paese. E lo fa a modo suo, facendosi aiutare da un coccodrillo e chiamando la morte in persona. Il Mago, per far tornare in sé il caro Rugantino, si farà aiutare da un insolito Pulcinella, che va in giro con un campanello e porta un cappello rosso. |
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TEATRO-ATELIER LA LUCCIOLA
Palermo
È un piccolo e accogliente teatro ubicato nel cuore di Palermo, a due passi dal Teatro Massimo, dove hanno luogo spettacoli e atelier teatrali rivolti all’infanzia. Il lavoro e lo scopo principale che stanno alla base del progetto del “Teatro-Atelier La lucciola” sono quelli di incentivare e valorizzare la creatività insita in ogni bambino e in ogni bambina, attraverso una forma di pedagogia creativa che passa dal teatro e attraversa tutte le arti che lo compongono.
“La lucciola” apre le porte al pubblico nell’ottobre del 2004, per volontà di due artisti: Nadia Parisi, pittrice popolare siciliana, formatasi alla scuola Ducato di Bagheria e Alessandro Prestipino, attore, regista e drammaturgo. Questo “piccolo” spazio, fucina di creatività, è un luogo scevro da condizionamenti ideologici, dove i piccoli possono dare libero sfogo alla propria fantasia, impegnandosi in attività artistiche che sono espressione della propria personalità. |
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Pepi il disgraziato
Spettacolo di teatro di figura
narrato con marionette da tavolo
manovrate a vista
di Nadia Parisi e Alessandro Prestipino |
Lo spettacolo si basa su una delle fiabe trascritte dall’antropologo Giuseppe Pitrè, che per primo ha intuito l’importanza delle storie e delle leggende tramandate oralmente in Sicilia dalla gente del popolo e ha pensato di trascriverle per salvarne la memoria. “La lucciola”, teatro-atelier per bambini, ha scelto già da qualche anno di dedicare un ciclo di spettacoli a queste fiabe, per valorizzare la cultura popolare siciliana.
Peppi il disgraziato narra la storia di un ragazzo un po’ pigro che non ha voglia di lavorare. La madre, disperata, lo costringe a mettersi in cammino alla ricerca di un lavoro che riesca a dargli da vivere. Durante il suo cammino Peppi incontra giganti, mostri e animali fantastici con i quali si dovrà confrontare. Alla fine di questo viaggio iniziatico, dopo aver superato tante prove di coraggio e di abilità, il ragazzo sposerà una bella “reginotta” e, come scrive Pitrè, “...loro restarono felici e contenti, e noi qua senza niente”.
La storia è narrata con marionette “da tavolo” manovrate “a vista”. L’atmosfera, a volte drammatica a volte ironica, è determinata da un tappeto sonoro che scandisce i diversi momenti dello spettacolo, arricchito da suoni che sottolineano l’azione e valorizzano le scene, che cambiano e si sviluppano davanti gli occhi dei piccoli spettatori. |
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TEATRO TAGES
Cagliari
Agostino Cacciabue e Rita Xaxa sono artigiani dello spettacolo che, con grande perizia e passione, costruiscono e animano le marionette a filo. I due teatranti, provenienti da differenti ambiti della scena italiana, nel 1993 hanno unito le proprie energie e fondato in Sardegna il “Teatro Tages”. La compagnia ha partecipato a festival internazionali in Italia e all’estero: Senegal, Pakistan, India, Ucraina, Singapore e Spagna. Nel 2006 ha vinto il 2° premio al festival internazionale “Puppet Theatres and Other Forms of Scenic Animation”, organizzato dal Dipartimento Teatro d’Animazione dell’Accademia d’Arte Drammatica di Kharkiv in Ucraina.
Il loro lavoro avviene a vista, senza la tradizionale baracca, per mostrare al pubblico l’arte e la maestria dei manovratori dietro le quinte di un teatro di marionette. |
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Il Fil’Armonico
spettacolo con marionette a filo
di Agostino Cacciabue
con Agostino Cacciabue e Rita Xaxa |
Lo spettacolo è un florilegio, un mosaico composto da momenti di vita del marionettista che si intrecciano con le storie delle sue figure. Sono frammenti di vita, storie minime, pochi minuti per raccontare emozioni e passioni. Immagini rapide quanto un’occhiata che si lancia oltre una porta socchiusa, al di là delle vedute di tutti i giorni, alla ricerca di gesti e personaggi che sappiano ancora sorprenderci. Non ci sono parole, ma solo musica. Non ci sono segreti, perché l’animazione è lasciata a vista. Le marionette de “Il Fil’armonico” ballano, soffrono, sperano, ridono con lo stesso spirito che muove gli esseri umani. Anche per loro, per i pupazzi che calcano il palcoscenico, il destino è sempre appeso a un filo. Ma questa volta si vede benissimo dove vada a finire. |
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